Giorgio  Grasso  -Critico  d'Arte

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Era l'11 Marzo 2014 quando Giorgio Grasso, noto critico d'Arte è stato graditissimo ospite del Dottor Roberto Santi lo Storico trascorrendo una piacevole giornata insieme a lui nella splendida cornice di Sestri  Levante

Da questo incontro  è scaturita una bella amicizia ed una collaborazione che darà i suoi frutti


Eraldo Di Vita, critico d'arte

Recentemente sono rimasto piacevolmente sorpreso da un'intervista fatta da Raffaele De Salvatore, il Direttore Responsabile della rivista “Euroarte”, al medico-artista Roberto Santi e ho avuto la conferma di come certi uomini di scienza e di cultura siano diventati ottimi artisti. Joseph Kosuth, che definì l'arte concettuale, sarebbe stato fiero di questo artista-medico intellettuale il cui obiettivo è quello di un'arte fondata sul pensiero e sulla sorpresa e non più sul puro e semplice piacere estetico e per richiamare lo spettatore a meditare sulla relazione tra immagine e parola. Un'opera come “IG FARBEN” (fabbriche che producevano le sostanze mortali utilizzate nelle camere a gas dei lager nazisti) ci fa riflettere come i contenuti emozionali nell'arte perseguita da questo artista arrivino a determinare la volontà di prescindere dall'opera d'arte in sé dove l'idea e la riflessione subentrano all'oggetto indipendentemente da loro carattere tradizionale o innovativo. Amante dell'Impressionismo, l'arte concettuale è il punto di arrivo di Roberto Santi e la sua volontà è quella di sottrarre l'arte medesima dai vincoli formali e culturali che avevano costituito la tradizione. Quella di questo medico-artista è l'intenzione di rinunciare a tutti i requisiti dell'arte tradizionale, ripudiando il naturalismo e la nemesi, la prospettiva e la forma e coniando addirittura, con la sua amica Anna Millesimo, una sua £corrente artistica” chiamata “Braveart” (Arte Coraggiosa), che non ha niente a che fare cil minimalismo puro né con l'arte povera, ma esalta la sorpresa, l'investigazione e l'improvvisazione, vedi opere come “Waiting for Jesus”, dove INRI “Gesù Nazzareno Re dei Giudei”, si trasforma in INBI, forse per dare un nuovo significato all'attesa di Cristi nel mondo moderno, oppure “La Pietà”, l'urlo attuale di Munch, o “GiuStizza”, per indicare come certa “Giustizia” provochi “Stizza”, sconcerto e disapprovazione, e ancora “Potere monocratico” che ci riporta ad uno dei temi cari all'artista che, come lui afferma, sono i temi sociali, la politica, la religione, la giustizia, la sanità e tutti i mali della società. Quella di Roberto Santi (cime del resto lui afferma) è un'arte “etica”, che non esclude del tutto il senso di una morale, della necessità di comportarsi in maniera etica, in un mondo come il nostro, emotivo e del tutto irrazionale, chiarendoci il modo in cui pensa e rappresenta il suo tempo. La crisi attuale riguarda profondamente anche l'arte e fa riflettere l'artista sul senso di fare arte e il critico sul modo di farla capire a chi si occupa d'arte (entrambi sono coinvolti sui temi dell'etica e della responsabilità). La finalità del lavoro di questo medico-artista è quella di far riflettere lo spettatore sui temi più concreti che ci riguardano da vicino, collocando le sue opere negli ambienti pubblici più appropriati e addirittura creare un marketing di prodotti per consentire ai suoi pazienti di curarsi meglio e gratuitamente.

Roberto Santi esegue il suo “lavoro” in modo mirabile e preciso e sa benissimo che l'esito finale della moralità è quello di applicarlo all'azione concreta, come fa ogni giorno nella sua professione di medico e di artista.

Loredana Trestin -Curatrice  d'Arte

Roberto Santi è un medico dalla vena artistica  radicata   fin dal suo DNA  ed è dotato di un solido impianto tecnico,  non privo di intuizioni, ed  ha la capacità  di trasmettere  i suoi pensieri attraverso le sue Opere.

Utilizza  questo tipo di comunicazione come denuncia sociale, tratteggiando immagini che simboleggiano stati d’animo,  memorie e sensazioni ed accompagnando un percorso esistenziale  che sottolinea  una spiccata sensibilità ,  riuscendo ad equilibrare   i registri della propria espressività.

Una problematica accettazione della realtà  viene traslitterata attraverso segni e simboli da tutti percepiti  cercando di  comunicare i gravi disagi  dei codici etici  raccontati nei drammi della quotidianità e facendo rivivere realtà dimenticate o semplicemente sopite.

Le sue qualità introspettive e la sensibilità del suo animo  gli consentano di arrivare direttamente al cuore e alla mente dell’osservatore interpretando in modo originale  le tematiche della nostra società e  i mali che l’affliggono.


Raffaele De Salvatore - Giornalista, Direttore  rivista  EUROARTE

Roberto Santi, ha depositato, con i figli Giacomo e Andrea, il marchio ”BRAVERT By Santi”, che ha lo scopo di  divulgare, denunciando attraverso le sue opere, le tragedie che il nostro contemporaneo sta attraversando; per far questo l’artista usa il metodo antico: l’Arte.

Roberto Santi , non preoccupandosi spesso del lato estetico, realizza opere dall’aspetto semplice ma di un forte impatto tematico ed emotivo.

La sua è Arte universale e quindi deve parlare diverse lingue, perché egli  dedica le sue Opere  alla  politica, alla religione, alla guerra, all’inquinamento, alla giustizia e all’ingiustizia, alla sanità. Proprio su quest’ultima tematica Roberto Santi (come tutti sappiamo è un medico) porta avanti la sua battaglia unendo la sua attività di Medico e quella di Artista. Il primo obiettivo  è aiutare lo sviluppo del pensiero critico, ingrediente sociale in cui, in ogni epoca c’è un gran bisogno; il secondo obbiettivo è quello di aiutare i suoi Pazienti a guarire attraverso le cure integrative che egli pratica e con le quali ha già avuto delle guarigioni insperate, purtroppo sono medicine a pagamento ed è per questo che Santi cerca con tutti noi di cooperare per portare avanti il suo sogno e consentire a tutte quelle persone che stanno male, di vedere  risultati e di riassaporare il grande valore della vita.


Intervista  nella  rivista EuroArte   gen/feb/mar 2015


Intervista  nella  rivista  Lux Terrae  n. 14  Estate  2013